"Alice rise: "è inutile che ci provi, non si può credere a una cosa impossibile".
"Oserei dire che non ti sei allenata molto", ribatte la regina.
Quando ero giovane, mi esercitavo sempre mezz'ora al giorno. A volte riuscivo a credere a sei cose impossibili prima di colazione". (Lewis Carroll)

La storia della cosmetica n.2

Gli Egizi (3100 A.c.) attribuivano alla cura del corpo ed alla bellezza numerosi significati, infatti la cosmesi oltre ad essere considerata una determinante fondamentale e necessaria nell’igiene e nella salute della persona, serviva quale strumento di religiosità. La purezza d’animo di un individuo era dunque, anche valutabile attraverso il grado di attenzione che questi poneva nei confronti della pulizia e della cura del proprio corpo. Il valore ornamentale della cosmesi divenne molto importante, e quindi variabile insostituibile nell’abbellimento del corpo sia in vita che post-mortem.

                                   

Con gli Egizi si assistette all’incremento degli ingredienti e delle materie prime adoperate, infatti essi riuscirono ad importarle da altri paesi accrescendone così, i possibili utilizzi. Numerosi erano i prodotti usati: unguenti, profumi, essenze, pomate, oli, ecc. custoditi in preziosi vasetti decorati realizzati in alabastro, ceramica e vetro. Le attività di cura della persona riguardavano soprattutto i bagni ed i massaggi, ma un forte peso assumeva il trucco. Il viso era dipinto alla perfezione: si applicavano sulle palpebre ombretti di colore azzurro o verde, andando poi a definire il contorno degli occhi con il kohl. Dopo aver definito per bene gli occhi, per l’incarnato si utilizzava una pasta aranciata allo scopo di evidenziare gli zigomi e per dare un colorito più acceso alle labbra. Le regine Nefertiti e Cleopatra, spesso ricordate come le donne più belle d’Egitto, curavano molto il loro aspetto facendo ricorso a trattamenti cosmetici particolari. Molto famose sono le “ricette segrete di bellezza” della regina Cleopatra e molte altre ancora sono state ritrovate trascritte in numerosi papiri.

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