"Alice rise: "è inutile che ci provi, non si può credere a una cosa impossibile".
"Oserei dire che non ti sei allenata molto", ribatte la regina.
Quando ero giovane, mi esercitavo sempre mezz'ora al giorno. A volte riuscivo a credere a sei cose impossibili prima di colazione". (Lewis Carroll)

La storia della cosmetica n. 12

La storia della cosmetica n. 12

Durante gli anni venti la donna voleva assomigliare il più possibile alle dive del cinema, e cosa più dei cosmetici poteva aiutarla nel suo scopo? Occhi resi grandi e scuri attraverso il kajal, ciglia inspessite dal mascara e sopracciglia quasi inesistenti. Un viso abbronzato prese il posto del pallore tanto ricercato nei secoli precedenti e lo smalto prese il posto dei guanti. Dopo la prima guerra mondiale le donne, resesi più autonome ed indipendenti lavorando, disponevano di un budget personale da dedicare agli acquisti di trattamenti e prodotti di bellezza.
Al desiderio sempre maggiore di bellezza da parte delle donne  vennero incontro due nuove creazioni: la chirurgia estetica e l’istituto di bellezza. La chirurgia estetica nacque negli ospedali militari ed ebbe una rapida ascesa. Il primo istituto di bellezza al mondo aprì a Parigi nel 1895, ma negli Stati Uniti ne scoppiò una vera e propria moda. Si contavano solo in Francia, fra il 1920 ed il 1930, venticinquemila saloni di bellezza.


Negli anni Trenta, trionfò il biondo platino con labbra rosse, sopracciglia depilate e ridisegnate ad arco. Si moltiplicarono le riviste  femminili e le guide di bellezza che raccomandavano, fotografie e disegni alla mano, le cure di cui una donna non poteva fare a meno. In America, grazie alla produzione cinematografica, l’introduzione di nuovi personaggi e di nuovi stili di vita nei movies influenzò di gran lunga la moda e la cosmesi. Fece la sua comparsa in quegli anni Max Factor, truccatore delle prime dive di Hollywood., il quale ideò il primo fondotinta compatto non di base gessosa bensì di consistenza più leggera, le prime ciglia finte ed il primo gloss  della storia. Numerose le dive del grande schermo (degli anni venti e trenta) truccate da Max Factor quali: Joan Crawford, Phyllis Haver ecc.
Grazie all’invenzione della televisione nel 1954 ed alla sua rapida diffusione, l’informazione entrò nelle case ed insieme ad essa i primi spot pubblicitari. Il look delle sempre eleganti e raffinate tele-presentatrici, condizionò ed influenzò le donne dell’epoca.


Negli anni Settanta il movimento femminista condannava la donna prigioniera della famiglia e del potere dell’uomo mettendo anche in discussione le cure di bellezza. Si diffuse parallelamente la moda dei cosmetici orientali, fatti con sostanze naturali e più economici.

Negli anni Ottanta ritornò in auge la cura del corpo, diventando in alcuni casi piuttosto maniacale, attraverso la diffusione di diete e del fitness. In questi anni iniziò la diversificazione massiccia dei cosmetici, dei colori e delle composizioni chimiche. Questi anni videro anche lo sviluppo e l’apprezzamento da parte dei consumatori del Made in Italy: gli stilisti nazionali iniziarono a conquistare il mercato internazionale sia per quanto riguarda la moda ma anche per quanto riguarda i profumi, i cosmetici, linee di prodotti per la cura del corpo con un packaging esclusivo con le griffe quali: Valentino, Armani, Ferrè, Versace, Krizia, Missoni, Fendi, Soprani, ecc.

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